L’azienda si trova a Bellaveduta, alle pendici del Lecceto e a cavallo tra i comuni di Asciano e Trequanda. Il confine è tracciato dal fiume Asso, che nasce poco lontano dai terreni aziendali.

È un’area particolare, divisa praticamente in due proprio dall’Asso: a destra del corso d’acqua il tipico paesaggio argilloso delle Crete Senesi, a sinistra l’ubertosa Val d’Orcia. Un cambio di paesaggio che mette in luce i contrasti geologici di una terra unica.

È un’area non solo intensamente abitata nel Medioevo (abbraccia il duecentesco borgo medievale di Montecalvoli, antico comunello ascianese, e ha davanti il Castello di Gallico, famosa fortezza quattrocentesca), ma ancora ricca di fossili, testimonianze di quando, del Pliocene, il mare copriva interamente questa fetta di Toscana.

Oggi l’azienda si estende per 160 ettari, di cui 60 di bosco e 100 a rotazione tra seminativi e pascoli. Siamo biologici da sempre, “perché i nostri genitori credevano in un’agricoltura responsabile già quando nessuno parlava di ambiente“: i seminativi sono certificati bio dal 2000.

Nel 2013 la neocostituita società agricola Fratelli Farina ha acquisito i terreni di famiglia e ha dato il via a un delicato lavoro di riqualificazione dell’azienda il cui primo passo é la nascita del caseificio.

In fattoria si coltivano orzo e avena. La produzione è interamente riutilizzata per l’allevamento: in inverno e nei periodi di siccità viene infatti somministrata agli animali insieme al fieno. Quest’ultimo è composto da essenze seminate, come l’erba medica o il trifoglio alessandrino, e dallo sfalcio dei trifogli e delle erbe spontanee che crescono nei terreni aziendali: sono queste che conferiscono al fieno (e di conseguenza al latte) quei profumi ineguagliabili, e diversi a seconda degli appezzamenti, per i quali i formaggi di questa zona sono famosi.

Il fieno segue una lavorazione precisa. A inizio estate c’è lo sfalcio e la compattazione delle essenze nelle rotoballe verdognole che caratterizzano le nostre colline in quel periodo. La rotoballe vengono poi trasportate al coperto, in azienda, e usate come foraggio.

I cereali seminati in autunno o a inizio inverno vengono invece mietuti a luglio e immagazzinati. La paglia viene invece anch’essa pressata in rotoballe, queste però dal tipico color paglierino, raccolte, portate in stalla e utilizzate come calda lettiera durante la stagione fredda.